Siamo lieti di annunciarvi, che la scorsa sera Giovedi 22/02/2007 i Princeps Niger hanno ufficialmente dato il via alle registrazioni de “L’impero decaduto”.
Il primo pezzo che si è cominciato a registrare si intitola ESSERE ME.
La serata si è svolta nella tipica maniera “princepsnigeriana”, tanta buona musica, risate e una bella mangiata all’italiana: spaghetti ajo e ojo pecorino calabrese e soppressata.
Cosí mentre Igor in cucina sbucciava l’aglio e macinava il peperoncino, Alex e Dario si accingevano alla registrazione, per poi continuare con Igor dopo la leggera cena che i P.N. hanno fatto.
Continueremo ad informarvi delle registrazioni e del proseguimento del lavoro.
Dario
giovedì 22 febbraio 2007
martedì 20 febbraio 2007
AGGIUNTA AL CANOVACCIO
Ecco alcuni ulteriori aggiornamenti al canovaccio.
Al punto 7 verrá messo il pezzo “Verso il buio”.
Al punto 5 ci sará un brano strumentale del quale ancora non abbiamo il titolo ma che presto vi sapremo dire.
Inoltre esiste il pezzo “Gerico”, che in maniera evidente racchiude il concetto di Impero Decaduto; le mura della famosa cittá che crollano per non essere mai piú rialzate.
L’incedere dell’opera è pesante, come il passo di un esercito pronto a distruggere,
inarrestabile, pauroso; come paurosa è l’evidente realtà intorno all’Impero e dell’Impero stesso.
Dario
Al punto 7 verrá messo il pezzo “Verso il buio”.
Al punto 5 ci sará un brano strumentale del quale ancora non abbiamo il titolo ma che presto vi sapremo dire.
Inoltre esiste il pezzo “Gerico”, che in maniera evidente racchiude il concetto di Impero Decaduto; le mura della famosa cittá che crollano per non essere mai piú rialzate.
L’incedere dell’opera è pesante, come il passo di un esercito pronto a distruggere,
inarrestabile, pauroso; come paurosa è l’evidente realtà intorno all’Impero e dell’Impero stesso.
Dario
lunedì 19 febbraio 2007
IL CONCETTO
1. Introduzione all’opera: Nord – 1 – Il nord ed il sud apriranno e chiuderanno l’opera. Il riferimento geografico è puramente “logistico”, ovvero l’impero è compreso in dei confini fisici, nasce, si sviluppa e muore su questo pianeta, la terra, che ben rappresenta il fondo materialistico sul quale l’impero poggia le sue fondamenta.
2. Il personaggio. Il protagonista dell’opera avrà nome Jeremy Ruine. Il motivo è presto detto. Il nome, Jeremy, è un esplicito riferimento al Geremia biblico che scrisse le sue “lamentazioni” sulle rovine di Gerusalemme. Il cognome, invece, è la traduzione in tedesco della parola “rovina”. Questa parola, a seconda di come viene pronunciata, può avere una fonetica adattabile a molte lingue.I pezzi che compongono questa parte dell’opera:
2. Il personaggio. Il protagonista dell’opera avrà nome Jeremy Ruine. Il motivo è presto detto. Il nome, Jeremy, è un esplicito riferimento al Geremia biblico che scrisse le sue “lamentazioni” sulle rovine di Gerusalemme. Il cognome, invece, è la traduzione in tedesco della parola “rovina”. Questa parola, a seconda di come viene pronunciata, può avere una fonetica adattabile a molte lingue.I pezzi che compongono questa parte dell’opera:
a) Born – 2 –
b) Essere me – 3 –
c) Ora e qui – 4 –
d) Amara mea – 5 –
3. “Lamentazioni”. Questa parte comprenderà quei pezzi (strumentali e non) scritti per dare forma all’idea dell’impero decaduto. Jeremy Ruine è uno scrittore e cantante di opere liriche. Le parti cantate in lirica saranno parte di uno spettacolo da lui presentato agli abitanti della sua città. Le parti cantate “normalmente” saranno i suoi pensieri, il suo modo di vedere il mondo.
d) Amara mea – 5 –
3. “Lamentazioni”. Questa parte comprenderà quei pezzi (strumentali e non) scritti per dare forma all’idea dell’impero decaduto. Jeremy Ruine è uno scrittore e cantante di opere liriche. Le parti cantate in lirica saranno parte di uno spettacolo da lui presentato agli abitanti della sua città. Le parti cantate “normalmente” saranno i suoi pensieri, il suo modo di vedere il mondo.
a) Impero decaduto (strumentale) – 6 –
b) L’illuso incanto (lirico) – 7 –
c) Titor – 8 –
4. Nel cuore del sistema. Jeremy intraprende un viaggio dantesco nei corridoi tortuosi e oscuri della macchina del sistema. Troverà un cuore pulsante fatto di ferro arrugginito adagiato in buie e gelide lande desolate. Un’immagine strana e scarna, priva di tecnologie sofisticate ed evolute, a simboleggiare la povertà degli istinti che muovono il sistema. Il cuore è vecchio e freddo, sta per collassate. Non ha sentimento, è vile ed ingannatore. Jeremy incontrerà persone dall’aspetto grottesco e mostruoso, pallidi e scheletriti esseri al servizio del cuore della macchina, al quale dedicano la propria vita rendendo possibile il funzionamento del sistema. Questo, però, porta via da loro l’essenza umana risucchiando ogni loro energia, prendendo tutto il loro tempo e lasciandoli in uno stato vegetativo. Questi esseri sono sia i responsabili che le vittime del sistema. Parlano con Jeremy, ma in una lingua che lui non comprende.
a) Cuore – 9 –
4. Nel cuore del sistema. Jeremy intraprende un viaggio dantesco nei corridoi tortuosi e oscuri della macchina del sistema. Troverà un cuore pulsante fatto di ferro arrugginito adagiato in buie e gelide lande desolate. Un’immagine strana e scarna, priva di tecnologie sofisticate ed evolute, a simboleggiare la povertà degli istinti che muovono il sistema. Il cuore è vecchio e freddo, sta per collassate. Non ha sentimento, è vile ed ingannatore. Jeremy incontrerà persone dall’aspetto grottesco e mostruoso, pallidi e scheletriti esseri al servizio del cuore della macchina, al quale dedicano la propria vita rendendo possibile il funzionamento del sistema. Questo, però, porta via da loro l’essenza umana risucchiando ogni loro energia, prendendo tutto il loro tempo e lasciandoli in uno stato vegetativo. Questi esseri sono sia i responsabili che le vittime del sistema. Parlano con Jeremy, ma in una lingua che lui non comprende.
a) Cuore – 9 –
b) Desolazione – 10 –
c) Fuga – 11 –
d) Condanna – 12 –
5. La “risposta” dell’impero. Ovviamente l’impero è formato da persone assoggettate al suo volere e che, a loro volta, creano gli stereotipi e gli standard di vita dell’impero stesso. Essendo ciechi e sordi ai lamenti di Jeremy non comprendono la gravità della loro malattia e la precarietà della salute dell’impero. Jeremy viene visto come un folle, un disfattista asociale che nulla ha ne può avere a che fare con loro. Di qui le loro parole di disprezzo e i loro attacchi frontali nei confronti di Jeremy.
6. Solitudine. Jeremy odia la sua razza ed odia l’impero, ma desidera nel suo intimo farne parte. Desidera porre fine al suo isolamento, alla sua incapacità di comunicare col resto del mondo. Desidera avere ciò che considera sbagliato. Tenta di dimenticare le condizioni del suo affascinante “nemico” ma è ineluttabilmente diverso ed ormai inviso al sistema.
a) Il viaggio errante di un uomo – 13 –
7. L’impero barcolla. Se è vero che in gran parte l’impero rappresenta lo stato “etico” e “morale” del genere umano, è altrettanto vero che deve avere più significati. L’impero è in gran parte il mondo occidentale e i suoi standard o il mondo orientale e il suo cieco estremismo. Quindi il tutto ha dei risvolti politici. Ogni guerra è apparentemente una sconfitta per i valori ipocritamente spacciati per “civili” dell’impero, però è ciò che utilizza per sostentarsi, per tenersi in piedi e vivere. Una contraddizione enorme che, proprio per via delle sue dimensioni, rende ipocrita ogni adepto della sua politica. L’impero barcolla quando i poli che lo compongono vanno in contrapposizione fra loro. “Una casa divisa contro se stessa”. Scoppiano guerre che porteranno verso l’epilogo.
8. Apocalisse. Le stanze dei bottoni sono intasate da persone ansiose di creare rovina. La terra viene distrutta da una guerra nucleare e, con il genere umano, sciolto anche il tabù della guerra nucleare, se ne va anche l’impero morale. Autoannientamento.
a) Meghiddo – 14 –
9. Epilogo: Terra del sud.
10. Ghost track/prologo. Fuori dall’impero, un pezzo che apre una porta… forse: I nuovi Adamo ed Eva.Questo pezzo (fuori scaletta) parla di due persone sopravvissute all’olocausto nucleare. Lo definirei “prologo” perché sarà annunciante la prossima opera dei Princeps Niger che avrà come titolo proprio “I nuovi Adamo ed Eva”. In sintesi queste persone, sole su tutto il pianeta, viaggiano in cerca di sopravvissuti con i quali continuare a vivere. I due, quando stanno per desistere, si incontrano e danno vita a figli e figlie dalle quali nascerà un nuovo genere umano. Riempiranno la terra della loro discendenza e la storia dei loro tempi sarà tramandata ai posteri. Alla fine, però, i soliti mali del genere umano, porteranno ad una nuova catastrofe nucleare. L’opera finirà come è iniziata, dando idea di una ciclicità degli eventi il cui significato è inoppugnabile: l’essere umano è stupido per sua natura.
c) Fuga – 11 –
d) Condanna – 12 –
5. La “risposta” dell’impero. Ovviamente l’impero è formato da persone assoggettate al suo volere e che, a loro volta, creano gli stereotipi e gli standard di vita dell’impero stesso. Essendo ciechi e sordi ai lamenti di Jeremy non comprendono la gravità della loro malattia e la precarietà della salute dell’impero. Jeremy viene visto come un folle, un disfattista asociale che nulla ha ne può avere a che fare con loro. Di qui le loro parole di disprezzo e i loro attacchi frontali nei confronti di Jeremy.
6. Solitudine. Jeremy odia la sua razza ed odia l’impero, ma desidera nel suo intimo farne parte. Desidera porre fine al suo isolamento, alla sua incapacità di comunicare col resto del mondo. Desidera avere ciò che considera sbagliato. Tenta di dimenticare le condizioni del suo affascinante “nemico” ma è ineluttabilmente diverso ed ormai inviso al sistema.
a) Il viaggio errante di un uomo – 13 –
7. L’impero barcolla. Se è vero che in gran parte l’impero rappresenta lo stato “etico” e “morale” del genere umano, è altrettanto vero che deve avere più significati. L’impero è in gran parte il mondo occidentale e i suoi standard o il mondo orientale e il suo cieco estremismo. Quindi il tutto ha dei risvolti politici. Ogni guerra è apparentemente una sconfitta per i valori ipocritamente spacciati per “civili” dell’impero, però è ciò che utilizza per sostentarsi, per tenersi in piedi e vivere. Una contraddizione enorme che, proprio per via delle sue dimensioni, rende ipocrita ogni adepto della sua politica. L’impero barcolla quando i poli che lo compongono vanno in contrapposizione fra loro. “Una casa divisa contro se stessa”. Scoppiano guerre che porteranno verso l’epilogo.
8. Apocalisse. Le stanze dei bottoni sono intasate da persone ansiose di creare rovina. La terra viene distrutta da una guerra nucleare e, con il genere umano, sciolto anche il tabù della guerra nucleare, se ne va anche l’impero morale. Autoannientamento.
a) Meghiddo – 14 –
9. Epilogo: Terra del sud.
10. Ghost track/prologo. Fuori dall’impero, un pezzo che apre una porta… forse: I nuovi Adamo ed Eva.Questo pezzo (fuori scaletta) parla di due persone sopravvissute all’olocausto nucleare. Lo definirei “prologo” perché sarà annunciante la prossima opera dei Princeps Niger che avrà come titolo proprio “I nuovi Adamo ed Eva”. In sintesi queste persone, sole su tutto il pianeta, viaggiano in cerca di sopravvissuti con i quali continuare a vivere. I due, quando stanno per desistere, si incontrano e danno vita a figli e figlie dalle quali nascerà un nuovo genere umano. Riempiranno la terra della loro discendenza e la storia dei loro tempi sarà tramandata ai posteri. Alla fine, però, i soliti mali del genere umano, porteranno ad una nuova catastrofe nucleare. L’opera finirà come è iniziata, dando idea di una ciclicità degli eventi il cui significato è inoppugnabile: l’essere umano è stupido per sua natura.
Igor
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giovedì 15 febbraio 2007
L'IMPERO DECADUTO

Igor
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